Tutte le accise sulla benzina, quali sono?

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Qual è il tema scottante del 2023 che nel 2022 ha già acceso l’opinione pubblica? Il prezzo della benzina! Parliamo di un argomento molto delicato da affrontare, specialmente alla luce dei costanti rialzi che stanno avvenendo nell’ultimo periodo. Questo ha fatto sì che si alzasse un enorme polverone mediatico sulla composizione del prezzo della benzina, in quanto non è certamente composta solo dal greggio e dal guadagno dei distributori di benzina. Infatti se andiamo a guardare nel dettaglio, possiamo trovare le famose accise. Sono dei costi che vengono aggiunti alla benzina per ripagare determinati eventi. Sono salite alla ribalta con il Governo Draghi che decise di tagliarle e far sì che il prezzo scendesse di 30 centesimi. Per molti sembrerà poco, ma è una enormità se si pensa che attualmente si viaggia sui valori di 1.90/2.00 euro al litro.

Il Governo Meloni ha deciso di non tagliarle, portando allo scoppio di una polemica enorme, specialmente alla luce del fatto che in campagna elettorale aveva più volte dichiarato di volerle tagliare. Sono in molti i politici a insistere nel loro taglio, ma è anche vero che sono una entrata fondamentale per le casse del nostro Stato. Cerchiamo, però, di capire di più su queste accise: cosa sono? Soprattutto che eventi ripagano? Scopriamolo!

Cosa sono le accise sui carburanti?

Rispondiamo alla domanda più importanti che molti si fanno nell’ultimo anno: cos’è un’accisa? Questa non è altro che una imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo. È molto famosa quella del carburante e presente in tutto il mondo. Le accise nel nostro Paese sono state introdotte negli anni ’30 circa per far fronte a una crisi economica dovuta ai disastri naturali e militari, non a caso siamo nel periodo del ventennio fascista. Ai giorni nostri ne possiamo contare ben 19, seppur sono state inglobate in una maxi accisa che finanzia il bilancio dello Stato. Per farvi capire la portata: solamente nel 2021 dalle accise si sono guadagnati ben 24 miliardi di euro.

Sono numeri assurdi che fanno capire l’importanza nel volerle continuare a regolarizzare, visto che sono una essenziale fonte di guadagno. Certamente, però, queste incidono molto sul portafoglio degli italiani, visti gli alti costi per poter fare rifornimento.

Precisiamo come il Governo attuale abbia deciso di presentare un bonus di 200 euro per far fronte a tale emergenza, così da poter alleggerire, seppur in minima parte, il portafoglio degli italiani.

Le accise pesano sul costo del carburante

In quest’anno abbiamo visto moltissimi prezzi per il carburante, con un continuo sali e scendi che ha inciso, e non poco, sulla economica generale. Ora che non c’è più la misura di Draghi sul taglio delle accise, i prezzi hanno iniziato nuovamente a risalire, con conseguente polemica da parte degli automobilisti. Il MASE, nella rilevazione del 16 gennaio, ha stilato una statistica circa il prezzo della benzina, con conseguente peso delle accise su quest’ultimo. Ecco cosa si è scoperto:

  • Benzina: 1.813,58 euro di cui 728,40 (accisa), 327,04 (Iva) e 758,14 (netto);
  • Gasolio auto: 1.863,68 euro di cui 617,40 (accisa), 336,07 (Iva) e 910,21 (netto);
  • Gpl: 799,71 euro di cui 147,27 (accisa), 144,21 (Iva) e 508,23 (netto).

Guardando questi dati possiamo tranquillamente notare come le accise pesino ben il 40% del prezzo totale per benzina e diesel. Aggiungendo anche l’IVA del 22% arriviamo a un totale di 55%. Numeri assurdi che fanno capire come in realtà in Italia si pagano ancora troppe tasse, andando sempre a influire sui redditi delle persone e sulla loro vita giornaliera. Certamente il rialzo dei prezzi ha costretto molti a dover trovare metodi alternativi per andare a lavorare o compiere una serie di commissioni.

Nell’Unione Europea solamente l’Olanda ha imposta indirette più alte dell’Italia, ma quest’ultima resta comunque all’ottavo e settimo posto, rispettivamente per benzina e diesel, nella classifica dei prezzi rifornimento più alti.

Quali sono le accise e cosa vanno a finanziare

Come abbiamo detto sopra, le accise in totale sono 19, seppur inglobate in una sola accisa. Per semplice curiosità, magari per parlarne al bar con gli amici, abbiamo indicato una lista di tutte queste imposte e si cosa vanno a finanziare. Il totale, per chi se lo chiedesse, è di 0,41 centesimi, a cui bisognerà aggiungere le imposte di fabbricazione che fanno lievitare le accise fino a 0,7284 euro al litro per la benzina e a 0,6174 euro al litro per il diesel. Le accise finanziano una serie di attività Statali, questo rende impossibile eliminarle anche solamente qualcuna, specialmente dopo che dal 1995 si tratta di una unica imposta, con un valore fissato per legge. Chiariamo come adesso tutte queste accise non servono certamente a ricoprire le spese delle stragi e delle missioni militari, ma hanno tutt’altro ruolo (che non si conosce, ma ricoprono in ogni caso qualsiasi spesa dello Stato). Di seguito lasciamo la lista delle diciannove accise, dove viene citata anche la famosa Guerra d’Etiopia:

  • Guerra d’Etiopia del 1935-1936: 1,90 lire (0,000981 euro);
  • Crisi di Suez del 1956: 14 lire (0,00723 euro);
  • Ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963: 10 lire (0,00516 euro);
  • Ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966: 10 lire (0,00516 euro);
  • la Ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968: 10 lire (0,00516 euro);
  • Ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976: 99 lire (0,0511 euro);
  • Ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980: 75 lire (0,0387 euro);
  • Missione ONU durante la guerra del Libano del 1982: 205 lire (0,106 euro);
  • Missione ONU durante la guerra in Bosnia del 1995: 22 lire (0,0114 euro);
  • Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004: 0,02 euro;
  • Acquisto di autobus ecologici nel 2005: 0,005 euro;
  • Emergenza terremoto in Abruzzo del 2009: 0,0051 euro;
  • Finanziamento alla cultura nel 2011: da 0,0071 a 0,0055 euro;
  • Gestione immigrati dopo la crisi libica del 2011: 0,04 euro;
  • Emergenza alluvione Liguria e Toscana del novembre 2011: 0,0089 euro;
  • Decreto ‘Salva Italia’ del dicembre 2011: 0,082 euro (0,113 sul diesel);
  • Emergenza terremoti dell’Emilia del 2012: 0,024 euro;
  • Finanziamento del ‘Bonus gestori’ e riduzione delle tasse ai terremotati dell’Abruzzo: 0,005 euro;
  • Spese del ‘decreto Fare’ del 2014: 0,0024 euro

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