Secondo il Global Report on Ageism dell’ONU nel 2021, il 33% delle persone in Europa ha riportato di essere stato soggetto a discriminazione legata all’età. La Fondazione Longevitas, consapevole di questa sfida diffusa, promuove una iniziativa chiave: una Giornata Nazionale contro l’Ageismo.
Il convegno inaugurale, intitolato “Una roadmap contro l’ageismo: verso una cittadinanza inclusiva per tutte le generazioni,” tenutosi recentemente a Roma con il sostegno di Stannah, ha sottolineato l’urgenza di affrontare questo problema sociale. Eleonora Selvi, Presidente della Fondazione, ha enfatizzato la necessità di riconsiderare la percezione sociale dell’invecchiamento, coinvolgendo istituzioni, attori economici, culturali e del terzo settore.
Selvi ha citato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definendo l’ageismo come la forma di discriminazione più diffusa, persistente e socialmente accettata. La pandemia di COVID-19 ha intensificato la discriminazione contro gli anziani, spesso ritratti come “longennials”, individui incapaci ed inefficienti.
La Fondazione propone la creazione di un Osservatorio Nazionale sull’Ageismo per la raccolta di dati essenziali. La Senatrice Daniela Sbrollini, vicepresidente della commissione affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato, ha accolto positivamente questa proposta, sottolineando l’importanza dei dati nella trasformazione del paese.
Il senatore Ignazio Zullo ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare le coscienze collettive sull’invecchiamento attivo. Giovanni Messina, Director of Southern Europe di Stannah, ha ribadito l’impegno per garantire l’autonomia degli anziani.
Aladar Ianes, Vice Presidente della Fondazione Longevitas, ha evidenziato le pratiche ageiste, dalla difficoltà nel trovare lavoro agli abusi e alle truffe contro gli anziani. Ha messo in luce la necessità di una cultura che riconosca le abilità dei lavoratori anziani, valorizzi i rapporti intergenerazionali e apprezzi l’importanza dell’economia silver.
La Fondazione auspica un dibattito continuo coinvolgendo istituzioni, esperti, imprese e comunicazione, mirando a superare gli stereotipi ageisti e promuovere una visione più inclusiva della società.