Le differenze tra l’acquisto e l’affitto di una casa sono numerose e riguardano diversi aspetti, non solo quello prettamente economico. Nel post qui di seguito verranno elencate le differenze che più possono aiutare a prendere una posizione nella difficile scelta della soluzione abitativa ideale. Come sempre i consigli sono generali e dipendono dalle vostre esigenze e dalle vostre disponibilità.
Nel momento in cui si decide di abbandonare il caro nido familiare ed inoltrarsi nella selva (un po’ oscura) delle case in affitto o in vendita, bisogna iniziare a ragionare su diverse questioni. Innanzitutto bisogna che vi decidiate su dove volete abitare, la classica indecisione tra il centro cittadino, ricco di comfort e servizi, e la periferia, zona tranquilla per far crescere i propri figli, lontano dal caos e dallo smog cittadino.
Una volta che la decisione sarà ricaduta sulla città o sulla periferia bisogna capire di che tempistiche avete bisogno:
- l’affitto, per sua natura, ha tempistiche molto brevi, di norma per un bilocale ad uso residenziale i tempi oscillano dalle 2 alle 4 settimane (con le dovute eccezioni);
- per l’acquisto invece le tempistiche sono più lunghe e vanno dai 3 ai 6 mesi (se non di più), perché dipende molto anche dai clienti: se hanno chiare le idee sulla casa da acquistare, se devono magari venderne un’altra, se devono stipulare un mutuo.
La ricerca è resa ancora più complicata dalla grande offerta, che quasi inibisce i clienti: scegliere una casa è forse la scelta delle scelte, questo perché sbagliare e poi cercare di recuperare è un’operazione lunga e complicata (e dispendiosa soprattutto).
Le differenze tra acquisto ed affitto sul versante economico
Dal punto di vista economico le differenze tra acquisto e affitto solo molteplici. L’affitto non prevede alcuna rata iniziale, non ci sono tassazioni sull’immobile e per i contratti di cedolare secca sono previste agevolazioni fiscali (su questi contratti non aumenta neanche l’Istat). Il contratto può anche essere cambiato nel caso di permanenza definitiva.
L’acquisto sembra essere meno vantaggioso, sia perché prevede anche spese accessorie come quelle notarili (di norma le più ingenti), l’imposta di registro/IVA, ma anche perché pesa sulla dichiarazione ISEE.
Le diverse problematiche tra affitto e acquisto
Se scegliete l’affitto dovrete preoccuparvi di verificare l’abitabilità dell’immobile, cioè valutare:
- l’impiantistica,
- l’APE,
- la classe energetica che deve essere dichiarata sul contratto,
- le condizioni contrattuali,
- le condizioni contrattuali,
- la possibilità del prendere residenza.
Se scegliete l’acquisto le vostre preoccupazioni saranno un’eventuale separazione, pagare il mutuo, le ristrutturazioni che spesso portano a stipulare un altro mutuo essendo molto costose.
Bisogna anche considerare che così come per le auto, anche le case possono svalutarsi o meglio, nel mercato immobiliare esistono i valori di vendita, magari avete acquistato la vostra casa nel periodo in cui i prezzi erano più elevati e adesso che la volete rivendere il vostro agente la propone a meno di quanto l’avete pagata. Questo può portare ad una perdita a volte anche superiore al 30%, considerando le spese notarili e le imposte.
A prescindere da quale soluzione scegliate, non è sempre consigliato affidarsi a un’agenzia immobiliare ma qualora decidiate di farlo che sia un’agenzia competente poiché determinante nella buona riuscita dell’affare. Una consulenza di un certo livello è sinonimo di garanzia per chi sta affittando o comprando, ma anche per chi vende o affitta il proprio immobile.
Nello specifico le spese sono:
- spese di acquisto (come prima casa):
- agenzia immobiliare: circa 3% del prezzo;
- atto notarile di compravendita: circa €2.000;
- tasse fisse compravendita;
- imposta di registro: non considerata perché recuperabile in sede di riacquisto;
- spese di mutuo:
- costi generali pratica di mutuo (istruttoria, perizia etc.): circa €1.500;
- atto notarile di mutuo: circa €2.000;
- imposta: 0,25% dell’importo di mutuo;
- spese di vendita successiva:
- agenzia immobiliare: circa 3% del prezzo.
Ha senso restare in affitto quando la stessa quota che si spende mensilmente non permetterebbe di pagarsi il mutuo di una casa altrettanto bella o quando il mutuo impegni tutta la vostra forza economica vincolandovi al debito in maniera univoca.
La differenza sostanziale sta anche nel vostro spirito: che sia da avventurosi imprenditori o tipi cauti. Scegliere di acquistare una casa, come detto, presuppone molte spese come l’anticipo, le spese notarili etc; acquistarla vi impegnerà per un lunghissimo periodo di tempo con il pagamento del mutuo e vi farà pagare tantissimi interessi, pur volendo successivamente affittare quell’immobile non ne trarrete lo stesso beneficio economico che avreste altrimenti ottenuto utilizzando quei soldi per un’attività imprenditoriale come un bar, un pub o un altro genere di negozio o ufficio (ammesso, certo, che vada bene).
I clienti che dovrebbero scegliere l’affitto
L’affitto è la scelta più indicata per coloro che hanno condizioni di vita mutevoli o che si trovano in difficoltà economiche. Questo perché l’affitto non necessita di un capitale iniziale e permette anche una certa mobilità nel caso in cui non possiate più permettervi quell’appartamento e dobbiate cercarne un altro. Se poi avete uno stile di vita nomade e non riuscite a stare nello stesso posto per più di due anni di fila, l’affitto è la vostra migliore soluzione abitativa.
I clienti che dovrebbero scegliere l’acquisto
È una delle frasi che più abbiamo sentito dire ai nostri genitori, il mattone è il miglior investimento. Anche se questo concetto ha le sue eccezioni, indubbiamente l’acquisto di un immobile è stato e rimane sempre un’ottima scelta NON come investimento ma come messa al “sicuro” del proprio denaro.
Sicuramente non esiste una dinamica universalmente giusta che prevale rispetto ad un’altra, ma tutti coloro che decidono di andare a vivere per conto proprio, a prescindere se siano single o se siano intenzionati a creare una famiglia, hanno bisogno di un tetto e l’acquisto è un sogno che hanno tutti, da sempre, giusto o sbagliato che sia.
Consigli sulla seconda casa
Se invece non esistono problemi dal punto di vista economico, si può acquistare anche una seconda casa. In questo caso, se non sapete a cosa destinare il vostro capitale, ecco una lista degli immobili più utili ed almeno più remunerativi come seconda casa:
- immobili turistici: come seconda casa gli immobili turistici potrebbero dimostrarsi ideali poiché in alcune specifiche località l’affitto per pochi mesi o addirittura settimane potrà ricompensare i costi di mutuo o generare un guadagno senza troppe fatiche;
- immobili da affittare in città: sono proporzionalmente meno redditizi, ma nel caso di un bell’immobile in una zona residenziale il mutuo è un’opportunità vantaggiosa rispetto all’acquisto in contanti poiché il finanziamento permetterà di aumentare l’entità del patrimonio acquistabile, potenziando l’effetto leva sulla rivalutazione immobiliare. La soluzione migliore sarà contrarre un mutuo con una rata che coincida con l’affitto dell’inquilino, in tal modo con i soldi di quest’ultimo si potrà pagare o integrare la rata del mutuo.
Conclusioni
La scelta di una casa è molto difficile, ancora di più è scegliere quale sia la soluzione abitativa più adatta alle proprie esigenze. Per qualunque soluzione stiate optando, ricordate sempre che è una scelta impegnativa e in quanto tale richiede parecchio tempo. Non affrettate la scelta, potreste pentirvene in seguito.