L’Ayahuasca, detta anche hoasca, yagé o Madre Ayahuasca, è una miscela di due piante diverse: un arbusto perenne chiamato chacruna (Psychotria viridis) e la vite ayahuasca (Banisteriopsis caapi).
Entrambe le piante possono essere trovate nella foresta pluviale amazzonica. La chacruna contiene una sostanza chiamata dimetiltriptamina o DMT (presente anche nel corpo umano, sostanza prodotta nel cervello umano dalla ghiandola pineale ogni notte, durante la fase REM del sonno, dalla nascita e fino a 24 ore dopo il decesso).
Per creare il tè Ayahuasca, le due piante vengono unite e bollite sul fuoco per molte ore.
La miscela che ne deriva è stata usata per secoli nelle cerimonie di guarigione. Fondamentalmente consiste nel bere questa miscela, che crea allucinazioni, sotto la guida di uno sciamano con l’obiettivo di scoprire sé stessi.
Si dice che questa esperienza ricca di allucinazioni dovrebbe lasciare il posto alla guarigione spirituale. Alcuni ricercatori pensano, inoltre, che potrebbe essere usata come una forma di trattamento per la depressione. Ma queste sostanze combinate tra loro possono anche causare alcuni gravi effetti collaterali.
Infatti, la dimetiltriptamina o DMT, è un composto allucinogeno potente, strutturalmente correlato a un farmaco l’LSD. La DMT è stata trovata nei fluidi corporei di persone a cui hanno diagnosticato la schizofrenia (secondo la Mayo Clinic, la schizofrenia può causare allucinazioni e comportamenti estremamente confusi che compromettono il funzionamento quotidiano e che possono essere disabilitanti).
Come l’LSD, anche la DMT è considerata un farmaco/droga di cui si fa un uso elevato e spropositato.
La cerimonia Ayahuasca è usata per la guarigione a tutti i livelli (fisica, emotiva, psicologica e spirituale).
Il tè deve necessariamente essere consumato con la guida di uno sciamano che si specializza nell’esperienza ayahuasca. Si dice che gli effetti immediati di questa medicina sciamanica siano avvertiti circa 20-60 minuti dopo il consumo del tè. Tuttavia, l’intossicazione può durare fino a otto ore. È noto che gli effetti variano molto da persona a persona.
Possibili benefici per la salute
Un articolo pubblicato sul Journal of Ethnopharmacology sottolinea che oltre a alla DMT, l’ayahuasca contiene anche alcuni alcaloidi, l’armina e la tetraidroarmina (THH). Alcuni studi hanno indicato la sua capacità di aiutare persone con depressione anche per via di questi composti. Tuttavia, gli studi finora condotti sono stati studi pilota e/o hanno riguardato solo un numero molto limitato di soggetti.
Trattamento per la depressione
Un piccolo studio è stato recentemente condotto dall’Università di San Paolo, in Brasile, in una unità psichiatrica ospedaliera. I partecipanti sapevano quale tipo di trattamento veniva somministrato.
Ne è emerso che ci sono state riduzioni statisticamente significative fino all’82% nei punteggi depressivi nei giorni 1, 7 e 21 dopo che i soggetti hanno assunto l’AYA (anche detto così il composto da ingerire). I punteggi depressivi sono stati misurati sulle seguenti scale:
- la scala di valutazione di Hamilton per la depressione (HAM-D);
- la scala di valutazione della depressione di Montgomery-Åsberg (MADRS);
- la sottoscala Ansioso-Depressiva della Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS).
La conclusione finale dei ricercatori è che l’assunzione di AYA provoca effetti ansiolitici e antidepressivi ad azione rapida in pazienti con disturbo depressivo.
Anche un altro studio sulla depressione è stato condotto dai ricercatori dell’Università di San Paolo. Ai 17 pazienti psichiatrici è stata data una singola dose di ayahuasca. I risultati dello studio, pubblicati nel 2016 sul Journal of Clinical Psychopharmacology, rivelano che su questi 17 soggetti, il 35% dei pazienti (n. 6 soggetti) ha mostrato miglioramenti mentre il 47% dei pazienti non solo non ha avuto miglioramenti ma ha anche vomitato (possibile effetto collaterale).
Lenitivo per il dolore
I ricercatori hanno pubblicato, nel maggio 2017, un articolo che ha esaminato il potenziale uso dell’ayahuasca nella terapia del dolore.
Sono state analizzate 30 persone che hanno assunto l’ayahuasca e 30 persone che, invece, non hanno assunto nessuna sostanza.
Hanno poi misurato i livelli di dolore.
Il gruppo ayahuasca presentava un livello inferiore di dolore e dimostrava anche alcuni benefici psicologici e interpersonali.
Purtroppo, la ricerca e le scoperte cliniche rimangono molto limitate (in parte a causa dello status legale della DMT) sugli usi terapeutici di questa sostanza per trattare la depressione o gestire il dolore.
Storia e questioni interessanti
Nel 1990, il governo degli Stati Uniti permise a Richard Strassman, uno psichiatra dell’Università del Messico, di iniettare DMT in volontari umani. Strassman ha condotto la sua ricerca dal 1990 al 1995 iniettando 60 soggetti con DMT durante 400 sessioni.
Molti soggetti hanno affermato di aver percepito la presenza di un essere potente, simile ad un dio che si è dissolto in una luce radiosa (testuali parole). Circa 25 soggetti hanno dichiarato di aver visto alieni, rettili, insetti e anche quando il “viaggio” (le allucinazioni) è finito, non potevano essere convinti che queste immagini non fossero reali. Quando Strassman interruppe le sue ricerche, scrisse tutto sul suo libro intitolato DMT: The Spirit Molecule. Nel 2010 c’era anche un documentario con lo stesso nome.
Possibili effetti collaterali
- Sedazione
- Visioni: serpenti, grandi felini, alieni, insetti
- Allucinazioni uditive e/o distorsioni sonore
- Senso alterato di spazio e tempo
- Aumento della probabilità di adottare un “pensiero magico”, ideazione paranormale
- Nausea
- Diarrea
- Vomito
- Dolori muscolari
- Difficoltà a camminare
- Sudorazione e brividi (alternati)
- Altri sintomi di simil-avvelenamento da cibo o influenza
- Paura
- Paranoia
- Sentirsi come se si stesse perdendo la testa
- Sentirsi come se si stesse morendo
Secondo Robert Gable, professore di psicologia emerito alla Claremont Graduate University specializzato nella valutazione del rischio di nuovi farmaci, il rischio maggiore con l’assunzione di ayahuasca è quello di manifestare la sindrome serotoninergica, cioè una sindrome potenzialmente letale che può verificarsi in seguito a interazioni tra alcuni farmaci. Gable suggerisce che le persone che con forti tendenze paranoiche o ansia estrema non dovrebbero assumere l’ayahuasca perché alterante le percezioni della realtà.