La prima posizione di responsabilità e comando in un’azienda è ricoperta dal ruolo del CEO (dall’inglese Chief Executive Officer). L’AD (Amministratore Delegato, in Italiano) è direttamente responsabile dell’attuazione dei piani e delle politiche societarie, gestisce tutti i budget attraverso la gestione dei manager sottostanti e definisce la strategia presente e futura di tutta azienda sotto il profilo comunicativo, marketing e soprattutto produttivo.
Amministratore Delegato e Consigliere Delegato sono due figure ancora differenti poiché il primo non può esprimere il proprio voto del consiglio di amministrazione (CdA), il secondo sì, risultando di fatto ancora più potente.
Diventare CEO di un’azienda vuol dire aver raggiunto l’apice della propria carriera aziendale, ammesso che non si tratti di una piccolissima impresa magari aperta da noi stessi, il che significherebbe poter essere amministratori delegati potenzialmente di qualsiasi cosa.
Il CEO esplicita il suo lavoro nel soddisfare esigenze di dipendenti, clienti, investitori, comunità e normative vigenti. All’AD si deve il successo o il fallimento dell’organizzazione, in una logica in cui sia possibile risalire a meriti o colpe reali. Se un prodotto di un’azienda non vende non è detto che la colpa sia sempre riconducibile al CEO, esistono tuttavia molti esempi di aziende che da un apparente destino segnato siano risalite grazie alle abilità dei propri top manager.
Un CEO ha il controllo diretto su tutti i segmenti in cui l’azienda opera, tra cui:
- conformità,
- finanza,
- risorse umane,
- legale,
- marketing.
Il titolo di CEO viene assegnato dalle aziende for-profit abbastanza grandi in termini di numero di dipendenti o entrate. Come detto prima, non avrebbe lo stesso senso assegnare il ruolo di CEO a un’azienda di 4 dipendenti: seppur corretto da un punto di vista fiscale e burocratico siamo abituati a vedere l’AD come il vertice di una struttura societaria imponente (concetto che ci hanno trasmetto i film hollywoodiani ovviamente).
Tuttavia, alcune aziende no-profit hanno assegnato il ruolo di CEO conferendogli però nomina di Direttore Esecutivo o più generalmente di Presidente.
Il CEO, ecco di cosa si occupa
L’amministratore delegato è responsabile per il successo dell’azienda, a tutti i livelli. Potenzialmente il CEO è responsabile di qualsiasi cosa avvenga in azienda.
Tuttavia, pur essendo responsabile di ogni conseguenza frutto di una scelta aziendale operata da altri soggetti, il CEO non può vagliare tutte quelle decisioni.
La raccolta fondi è tra le principali attività dei CEO delle startup, ad esempio, ovviamente l’attività di un AD non riguarda la sola gestione finanziare e questo è soltanto uno degli aspetti fondamentali.
In tutte le aziende e in tutti i tipi di società le responsabilità dei CEO sono grossomodo le stesse, le funzioni che però possono essergli assegnate sono davvero molteplici e sono direttamente conseguenti a fattori come:
- la dimensione dell’azienda,
- la tipologia dell’azienda (pubblica o privata).
Il CEO di una neonata startup o di un’azienda familiare svolge più compiti di solito se paragonato al CEO di una grande azienda.
Per dirne una, lo sviluppo, la comunicazione e l’implementazione di una strategia aziendale sono improntate a discrezione del CEO stesso. Questo piano di azione viene anche affiancato dalla quantificazione del budget, degli investimenti, dalla scelta dei mercati, delle partnership e dei principali prodotti.
Organizza il team
L’organizzazione delle persone è dapprima assegnata al CEO, che a sua volta delega il manager deputato ad occuparsi del personale ad un livello inferiore, tuttavia il board è gestito dall’Amministratore Delegato.
Il main board può aiutare a sviluppare globalmente la strategia. Gli investitori maggiori possono approvare un piano d’azione aziendale. È il CEO che tuttavia definisce l’orchestrarsi di questi task tra loro. Sono tantissime le dinamiche in un cui un amministratore delegato ha diritto e soprattutto dovere di gestire e considerare in prima persona, demandando solo successivamente all’analisi della problematica.
Proprio per quanto appena detto, uno dei compiti più delicati di un AD è quello di creare un team che sia in grado di supportarlo ed eventualmente aggiustare il tiro qualora egli non riesca a completare tutti i propri compiti.
Crea la cultura aziendale
Un altro importante dovere di un CEO è la definizione di una certa cultura aziendale. Un buon CEO dà l’esempio e trasmette a tutti i livelli aziendali la propria fiducia nella compagnia.
Un esempio classico: un dato team ha lavorato durante tutto il fine settimana lanciando un progetto in brevissimo tempo, rispettando le scadenze. Il CEO era in vacanza e non ha neanche chiamato per esprimere la propria gratitudine e fare le congratulazioni. Questo è quanto ti più sbagliato possa accadere, naturalmente considerando la questione a seconda del livello a cui l’AD si trovi in relazione alla dimensione dell’azienda ipotizzata; sarebbe infatti impossibile che l’AD si congratuli con ogni team di progetto addirittura per ogni KPI atteso e rispettato.
Una buona visione d’insieme indica dove la società stia andando, i valori invece dicono come l’azienda gestisca la sua posizione anche al vertice. L’Amministratore Delegato trasmette questi valori attraverso azioni pratiche e li può quindi misurare nelle reazioni agli altri.
Gestisce il capitale
L’allocazione dei vari capitali è uno dei compiti principali di un CEO. Egli definisce i budget e li assegna ai settori di competenza. Finanzia progetti che contribuiscono alla crescita e riduce o interviene nei progetti che invece fanno perdere denaro o non seguono la strategia prefissata. La gestione complessiva del capitale totale è pertanto portata a termine secondo macro-aree.
Il successo di un buon CEO
I vari membri di un CdA possono valutare le performance di un AD, così come avviene per i maggiori investitori.
Il giudizio dell’operato di un CEO è alla portata di tutti poiché è il suo comportamento quotidiano e le sue azioni esecutive che faranno decollare o meno l’azienda, così come avverrebbe per un suo eventuale intervento con i media o con determinati altri stakeholder.
Quanto guadagna un CEO
Se si parla di startup i guadagni potrebbero addirittura essere inesistenti, basti pensare che il CEO è di solito chi fonda l’azienda alla ricerca di fondi. Nel caso di aziende, invece, ben più grandi, è lo stesso AD a scegliere il proprio salario. Molte società multinazionali hanno al vertice degli Amministratori Delegati che percepiscono stipendi con cifre a 6 zeri e bonus annui da milioni e milioni di euro.