Ciocchetti (Fdi) Meloni con Tremonti, Pera…vuole ricreare PdL e farne il partito dei conservatori. Nel cdx ogni partito ha il suo programma, ma abbiamo già una sintesi per governare. Prossimo Parlamento lavori subito su legge elettorale con preferenze, dal 94 abbiamo allontanato elettori.
Luciano Ciocchetti, esponente di Fratelli d’Italia candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale Roma 06 è intervenuto nel programma Gli Inascoltabili in onda su New Sound Level, di seguito alcune dichiarazioni:
“Giorgia Meloni nel 2018 lanciò un appello ai moderati che non avevano più una casa politica. Per noi che veniamo da un’esperienza democristiana di centrodestra c’era bisogno di trovare una casa quindi dal 2013 al 2018 abbiamo fatto una lunga peregrinazione tentando di trovare ulteriori soluzioni. Dopo l’appello della Meloni abbiamo deciso di candidarci per le europee nelle liste di Fratelli d’Italia come indipendenti, poco dopo abbiamo deciso di aderire. E’ chiaro che c’è un cambiamento: alla destra sociale storica del paese storica si è aggiunto qualcosa che non è solo Luciano Ciocchetti che sarebbe poco, ci sono Giulio Tremonti, Marcello Pera, Raffaele Fitto, persone che vengono da culture ed esperienze totalmente diverse che dimostrano che Giorgia Meloni ha fatto un’apertura clamorosa, dimostrando che in sintesi c’è la voglia di creare quello che Berlusconi tentò di creare con il Popolo della Libertà, il pdl, di volerlo ricostruire attorno a questo progetto politico, che ha come obiettivo finale il partito dei conservatori”
“Questa legge elettorale porta ad un’unità nei collegi uninominali, ma ad una autonomia e divisione in quelli plurinominali perché li si presenta un singolo partito. E’ chiaro che ci sono delle differenze ogni singolo ha il suo programma, ma poi c’è un programma unico che è formato da 15 punti che sono le condivisioni concordate. C’è già una sintesi del programma che poi nel caso auspicabile di una maggioranza di governo per il centrodestra sarà ancora meglio definito per affrontare le emergenze”
“Io non ho mai inseguito particolari incarichi, sicuramente l’obiettivo è quello di fare bene il parlamentare. Nelle precedenti esperienze mi sono sempre stato in commissione Cultura, poi in regione mi sono occupato di sanità e urbanistica, vedremo con il partito e intanto se vinciamo le elezioni. Ci saranno da definire le presidenze di commissione e tante altre cose che mi vedranno impegnato, mantenendo comunque questo profilo d’impegno sul territorio. Perché credo sia particolarmente importante che ci siano persone che mantengano il legame tra il Parlamento e il territorio, un legame che manca da troppo tempo. Su questo spero di poter continuare a lavorare”
“Il sistema elettorale con le preferenze obbligava gli eletti a mantenere il rapporto con i cittadini, oggi chi viene eletto dipende dal leader di turno che ti ha messo in lista in un determinato posto, non dal voto dei cittadini. I nomi sono già scritti, gli elettori non posso cambiare nulla.
Io sono per tornare ad un sistema con le preferenze, per obbligare gli eletti a mantenere il contatto con la gente, con gli elettori. Questo vulnus ha provocato, dal 94, un allontanamento totale e definitivo se al più presto non si tornerà indietro. Io spero che il prossimo Parlamento tra le tante emergenze possa affrontare da subito una riforma elettorale, per ripristinare la possibilità agli elettori di scegliere chi deve essere eletto”