Se desiderate risparmiare sul carburante questa guida fa proprio al caso vostro. Al termine della lettura l’obiettivo è quello di permettervi di essere in grado di risparmiare sui costi del carburante; sfruttando i vari consigli noterete per certo che le spese di benzina, diesel, gpl e metano diminuiscono drasticamente.
La benzina, il diesel e gli altri carburanti costano di più in Italia che in molti altri paesi. Ciò è dovuto ad una pressione fiscale altissima ed alle cosiddette accise, oltre che alle ripercussioni della crisi economica globale che ha favorito il noto aumento del greggio; a dirla tutta, un’indagine Antitrust avrebbe indagato alcune compagnie di distribuzione petrolifera per aver lievemente caricato i margini di guadagno soltanto nella vendita e raffinazione di petrolio al nostro paese.
Paradossale è che né questo rincaro dei prezzi né le difficoltà economiche siano in grado di fermare l’avanzata di automobilisti e motociclisti, sempre più avvezzi all’utilizzo quotidiano delle quattro e due ruote. Aumentano le automobili vendute e diminuiscono le biciclette; moltissime sono le persone che non rinuncerebbero mai alla propria vettura.
Detto questo va da sé immaginare che il costo del carburante sia uno dei fattori determinanti a incidere sul bilancio familiare. Per poter limitare questa voce dall’elenco delle spese mensili ecco dei pratici consigli che sicuramente vi torneranno utili e vi faranno risparmiare sul carburante.
Rendere l’auto più efficiente
- Dovrebbe essere noto a tutti: guidare con il cattivo tempo (pioggia, vento forte, neve, ecc.) fa sì che la resistenza sia maggiore e dunque spostare il veicolo richieda più sforzo del motore, di conseguenza un maggior consumo di carburante.
- Liberare l’auto di qualsiasi sovrappeso è utile per ottimizzare lo sforzo del motore necessario allo spostamento. Il peso influisce negativamente sui consumi, per questo suggeriamo di lasciare a casa il superfluo.
- Lo stile di guida è un altro fattore determinante: ad esempio, frenare ripetutamente consuma molta energia (soprattutto considerando che subito dopo si dovrà dare una spinta all’acceleratore), oltre a consumare i freni e ridurne la durata, tenete presente che l’equilibrio va tenuto in base alla marcia che si stia utilizzando ed è bene non scalare mai sotto la quarta su strade a scorrimento veloce, tenera la quinta o superiori è la scelta migliore.
- Sempre riguardo lo stile di guida, non premere troppo l’acceleratore quando ci si mette in movimento garantirà un minor consumo di carburante; adottare il comportamento opposto brucia carburante in eccesso e, in più, usura gli pneumatici.
- La manutenzione dell’auto è molto importante, per questo il suggerimento cardine è di cambiare a intervalli regolari il filtro dell’aria poiché quando questo sarà sporco influirà negativamente sulle prestazioni e sull’efficienza del motore.
- Gli pneumatici dovrebbero essere cambianti non appena i segni dell’usura siano evidenti poiché un battistrada consumato rende parecchio più dispendiosi gli spostamenti, va inoltre detto che la pressione degli stessi è notevolmente importante: gomme sgonfie significano più sforzo per il motore e più sforzo significa più dispendio di energia e consumo di carburante.
- Anche lo stato di chiusura ed usura del tappo del carburante andrebbe periodicamente valutato poiché una rottura della filettatura potrebbe facilitare la fuoriuscita del carburante evaporato, effetto negativo sia per i consumi che per l’ambiente.
- Tenere chiusi i finestrini poiché i vortici che si creano all’interno dell’abitacolo influiscono negativamente sull’aerodinamicità del veicolo.
- La velocità deve essere costante, accelerare e frenare di continuo non serve a nulla; guidare ad un’andatura stabile di 110 km/h in autostrada (considerando una macchina di potenza medio/contenuta, comunemente posseduta e guidata dagli italiani) fa risparmiare tra il 15% e il 20% rispetto a un’andatura intermittente anche più lenta. Va inoltre tenuto presente che oltre i 90 km/h il consumo aumenti di circa l’8% per ogni 10 km/h di differenza.
- La disposizione di accessori deve essere attentamente studiata, ad esempio i bagagli sul tetto creeranno un grosso problema in termini di consumo carburante, fino al 40% in più del normale.
Pieno o non pieno?
Risparmio carburante fino all’1%
Il pieno appesantisce l’auto? Sicuramente. Allora evitare di fare il pieno? Dipende. Se viaggiate spesso in città su marce basse probabilmente è così. Ma se state facendo un viaggio in autostrada per diverse centinaia di chilometri, allora evitare il pieno potrebbe essere controproducente. La partenza e l’accelerazione sono i momenti in cui si consuma più carburante; fermarsi frequentemente perché non si è fatto il pieno e poi ritornare a 120 km/h probabilmente consuma di più che avere una quindicina di kili extra in auto.
Rifornirsi al self-service
Risparmio fino al 15%
Il rifornimento va fatto rigorosamente ai distributori self service. In genere i distributori Self hanno un prezzo tra i 10 ed i 30 centesimi più basso rispetto alle pompe Servito. Chiaramente sarebbe ideale fare rifornimento presso i distributori più economici sul tragitto: trovateli sulla mappa dei distributori di carburante, catalogati in tutta Italia e con i prezzi in chiaro sia del servito che del self. Tenete d’occhio le pompe bianche che normalmente dispongono di prezzi più bassi e le pompe Conad che registrano spesso la media più bassa in Italia tra i brand noti.
Controllare l’uso del climatizzatore
Risparmio carburante fino al 10%
Le auto più recenti stanno migliorando, ma il condizionatore consuma ancora una enorme quantità di carburante, per cui è importante spegnerlo se non se ne ha bisogno.
Quale auto scegliere
Se vi trovate sul punto di cambiare autovettura è il momento di pensare in ottica di rispetto ambiente e consumi: le auto ibride sono il futuro e senza dubbio fanno al caso vostro. Con queste tipologie di automobili si può arrivare a consumi davvero formidabili (anche circa 30 km a litro) senza rinunciare alle prestazioni, cosa che sarete invece obbligati a fare qualora sceglieste un’auto GPL o ancor più a metano.
Certo, GPL e metano sono ancora più convenienti ma va tenuto presente che i distributori sono pochi e difficili da trovare, spesso andranno raggiunti di proposito e potrebbe non essere una vostra prerogativa spostarvi di molto per fare rifornimento.
Car sharing e car pooling
Il car sharing è un sistema che vi permette di utilizzare un’automobile in base alla disponibilità al momento del bisogno o su prenotazione, prelevandola e riportandola in un parcheggio o in un punto adibito alla riconsegna: le grandi metropoli ne sono ormai piene. Questo sistema è senza dubbio molto pratico poiché permette una mobilità libera senza il vincolo del possesso dell’auto con tutti gli oneri e doveri del caso (assicurazione, manutenzione, box e così via).
Altra alternativa molto apprezzata soprattutto dai più giovani avventori delle tecnologie e da chi desidera ovviare al mezzo proprio è il cosiddetto car pooling, una modalità di trasporto che prevede la condivisione di un’automobile privata tra un gruppo di persone sia per lunghe tratte che per spostamenti regolari e ripetuti, allo scopo di dividere le spese di trasporto e manutenzione, BlaBlaCar è uno dei servizi più noti al riguardo.
Nel car pooling l’auto è normalmente posseduta da una persona, non da una società, ed ella sceglie di dare passaggi retribuiti che non soltanto facilitano il risparmio di carburante ma anche delle spese accessorie come il parcheggio.
Start&Stop
Le auto moderne dotate del sistema Start&Stop fanno sì che il motore si spenga automaticamente quando la sosta sia più lunga di alcuni secondi o quando il pedale della frizione sia stato completamente liberato (ovviamente in assenza di pressione sull’acceleratore e con il freno premuto).
In teoria il sistema dovrebbe ridurre costi-carburante ed emissioni ma i giudizi al riguardo sono tutt’altro che positivi, anzi vi è una grossa diatriba tra gli avventori e i detrattori di questo meccanismo: alcuni lo preferiscono, altri no.
Uno studio condotto dalla Quality Alliance Eco-Drive (QAED), testimonierebbe che per ogni secondo in cui il motore sia spento vi sia un effettiva riduzione dei gas di scarico emessi nell’aria. Pare inoltre che il 6% del carburante venga bruciato col motore acceso a vuoto, cosa che nelle città potrebbe addirittura raddoppiare a causa del traffico intenso.
Sembra dunque che spegnere il motore convenga anche solo per soste di 5-10 secondi (non meno se lo spegnimento debba essere manuale); nelle autovetture con Start&Stop automatico già da meno di un secondo il risparmio dovrebbe essere tangibile.