Il presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (Anbi), Francesco Vincenzi, ha recentemente sottolineato l’importanza di affrontare con decisione le sfide legate all’acqua in Italia. Secondo Vincenzi, l’agricoltura non dovrebbe essere contrapposta all’ambiente, bensì considerata come una risposta positiva e reale alla transizione ecologica.
Il quadro attuale e le preoccupazioni
L’Osservatorio sulle risorse idriche ha annunciato che l’Italia è tornata a un regime idrico di normalità. Tuttavia, Vincenzi avverte che i rischi persistono, richiamando l’attenzione sulla fragilità del territorio italiano, sia per la sua conformazione geografica che per la carenza di infrastrutture. Egli esprime preoccupazione per la mancanza di resilienza del Paese di fronte ai cambiamenti climatici, sottolineando che la gestione dell’emergenza da sola non può essere la soluzione.
La proposta di Anbi per affrontare la crisi idrica
Anbi propone un piano ambizioso che prevede la creazione di diecimila invasi per aumentare il trattenimento delle acque. Questa iniziativa mira a garantire un approvvigionamento costante di acqua per tutti i territori, riducendo la dipendenza dalle autobotti durante le stagioni estive e invernali. Vincenzi evidenzia che ciò comporterebbe numerosi vantaggi, tra cui l’accesso a acqua pulita per i cittadini, la produzione di energia elettrica e il supporto all’agricoltura per raggiungere obiettivi di sovranità alimentare.
Investire in prevenzione e innovazione
Il presidente di Anbi insiste sull’importanza di investire nella prevenzione, nonostante le sfide elettorali che essa potrebbe presentare. Sottolinea che l’Italia ha speso troppi fondi per riparare i danni causati da eventi climatici, sottolineando la necessità di un cambiamento culturale per far comprendere che gli investimenti nella prevenzione portano vantaggi economici e sociali a lungo termine.Vincenzi enfatizza che l’85% del cibo italiano proviene dall’agricoltura irrigua. In questo contesto, Anbi sostiene la necessità di sostenere le infrastrutture che garantiscono un adeguato approvvigionamento di acqua per la produzione alimentare. L’organizzazione propone anche di investire in innovazione e tecnologia per recuperare e utilizzare in modo efficiente le risorse idriche attualmente disperse.
L’appello a un approccio globale
Vincenzi invita a un cambiamento a livello europeo, sottolineando la necessità di rivedere i regolamenti che penalizzano l’agricoltura e contrappongono erroneamente questa attività all’ambiente. Egli afferma che l’agricoltura rappresenta una risposta positiva e concreta alla transizione ecologica e sottolinea la necessità di gestire le politiche sull’acqua non solo a livello italiano ma anche mondiale ed europeo. In questo contesto, Vincenzi richiama l’attenzione sulla cultura dell’acqua irrigua, auspicando il suo ritorno in Europa per garantire autosufficienza alimentare in un contesto geopolitico complesso.