Volevo condividere con voi un aggiornamento sul conflitto Russia-Ucraina dato che il mio ultimo post risale proprio al giorno prima dell’invasione.
Tralasciando la situazione geopolitica e le cause che hanno portato alla situazione attuale in quanto non di mia competenza e sicuramente adatte ad un’analisi più approfondita di esperti, volevo invece riportare il punto di vista dei mercati ovvero come sta valutando la situazione il mondo finanziario.
Dal giorno dell’invasione russa (24 Febbraio), analizzando due dei principali indici europei e americani e confrontandoli con quelli della Russia, notiamo che nel momento in cui sto scrivendo:
- Euro Stoxx 50 è in perdita del -11,53% da inizio anno ma solo del -4,01% dall’inizio del conflitto
- S&P 500 è in perdita del -7,97% da inizio anno ma è addirittura positivo del +3,90% dall’inizio del conflitto
Come potete vedere quindi i mercati, fino al 24 Febbraio, perdevano equamente circa il -8% da inizio anno per i motivi descritti nei precedenti post (principalmente per l’inflazione) e hanno preso direzioni diverse dallo scoppio del conflitto. Se gli Usa addirittura guadagnano, l’Europa che è più coinvolta (se non altro per la vicinanza geografica e per i rapporti economici) perde “solamente” il -4%.
Analizziamo invece cosa è successo all’economia russa in questo lasso di tempo ovvero dall’invasione:
- Il Moex (indice russo) è partito con un crollo del -35% nel primo giorno di conflitto, salvo poi rimbalzare il giorno successivo ed essere definitivamente congelato al terzo giorno fino ad oggi; essendo bloccato possiamo fare solo una stima su quella che potrebbe essere una perdita, analizzando strumenti quotati su altri mercati che replicano l’indice russo.
Vi allego il link alla quotazione su borsa italiana dell’ETF LYXOR MSCI RUSSIA UCITS che il 23 Febbraio 2022 veniva scambiato a 37,15 euro e ieri ha chiuso a 8,00 euro registrando una perdita da inizio del conflitto pari al -78% (link https://www.borsaitaliana.it/borsa/etf/scheda/LU1923627092.html?lang=it ).
Se questa quotazione rispecchiasse realmente la situazione russa, molte aziende potrebbero già essere tecnicamente in default.
Le sanzioni inflitte alla Russia quindi, secondo i mercati, stanno portando il paese verso un precipizio, un suicidio direi, visto che sono loro ad aver intrapreso questa azione!
Un altro fattore assolutamente da non sottovalutare è il crollo della moneta locale (Rublo) che ha registrato perdite fino al 40%. Immaginatevi ora cosa potrà succedere quando i cittadini russi si renderanno conto che il loro potere di acquisto si è quasi dimezzato!
Per evitare la fuga di capitali, la Banca Centrale Russa ha alzato i tassi di interesse in un solo giorno dal 9,50% al 20% per scoraggiare il drenaggio di liquidità sulle banche; nel frattempo però, una delle principali banche russe operanti all’estero, ovvero la Sperbank, nella quotazione di Londra è passata da valere 9,16 euro il 23 Febbraio a 0,05 euro di oggi: praticamente fallita!
(Quando la Fed parla di rialzi tassi di interesse si parla di 0,25% giusto per darvi l’idea della proporzione rispetto a quanto fatto dalla Banca Centrale Russa.)
Se aggiungiamo le azioni intraprese da numerose aziende occidentali contro la Russia (allego qualche immagine riepilogativa) e le sommiamo a quanto descritto in precedenza, l’unico scenario che mi viene in mente è un prossimo default della Russia, che sta entrando in una spirale irreversibile che in passato ha portato a guerre civili e sommosse popolari.
C’è da aggiungere anche che l’occidente ha congelato il 45% delle riserve della Banca Centrale Russa che per precedenti accordi erano depositate in atri paesi e che il petrolio Brent e Wti sta schizzando alle stelle perché nessuno vuole comprare petrolio russo.
Siamo sicuri che sia l’Europa a rischiare?
I mercati al momento ci stanno dicendo tutt’altro!!
E’ ovvio che la situazione può evolvere in un senso o nell’altro in qualsiasi momento… questa però a mio parere è la lettura che il mondo della finanza sta dando al conflitto in essere.
“Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze. Rigettiamo con forza ogni forma di violenza, di sopraffazione, la peggiore delle quali è la guerra.”
MARGHERITA HACK
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L’esperto di Finanza
Andrea Rossetti inizia a muovere i primi passi nel mondo della finanza a soli 20 anni e subito si contraddistingue per il suo spiccato senso di dovere verso i clienti che segue.
Abilitato dalla Consob nel 2002 ad operare come consulente finanziario, nel 2006 ottiene anche la certificazione EFA (European Financial Advisor) e l’iscrizione al RUI (Registro Unico degli Intermediari assicurativi).
Nel tempo raccoglie diversi premi e riconoscimenti anche da riviste del settore.
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Consapevole che il mondo sta evolvendo rapidamente e si sta trasformando sempre di più in digitale, Andrea rimane attento a tutte le nuove tendenze per far cogliere ai suoi clienti, le eventuali opportunità che il mercato presenta.
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